Non livellarli, ma lasciargli scegliere cosa vogliono essere.
E se non hanno gli strumenti per farlo fornirli.
E’ la mobilità sociale l’indicatore che scelgo: un paese mi piace non
quando un uomo riesce partendo dal basso ad arrivare al top, ma quando tutti
possono provarci.
Tutti: uomini e donne.
E senza rinunciare al resto.
E senza rinunciare al resto.
Oggi in Italia questo non è possibile.
Come ho detto qualche mese fa ad un’iniziativa della CGIL,