Le mamme che "consegnano i bambini al personale di sorveglianza" sono de facto escluse dall’attività genitorial scolastica, che consiste in pettegolezzi vari e informazioni aggiornatissime di prima mano.
Così solo dopo un tempo indefinito veniamo a sapere, a inizio dicembre, che c’è il ricevimento delle maestre.
A differenza del ricevimento del nido, questo è irto di ostacoli da superare: oltre alla conciliazione di orari mamma/babbo (famiglia moderna che ci tiene a rimarcare la mancanza di differenze di genere nell’accudimento pupesco, almeno fino al primo figlio), la povera famigliola deve superare:
· la presenza di un unico giorno disponibile (cioè quando la classe di 28 treenni è in mano alla maestra di religione, giorno che ovviamente coincide con gli orari peggiori della famigliola)
· la lista di genitori che sanno tutto e hanno già prenotato per un numero indefinito di settimane(manco in overbooking c’è speranza prima di Natale)
· le tre settimane di chiusura natalizia
· una nuova lista di prenotazione già piena
· il finire nella lista di proscrizione di quelli che mancano al ricevimento e a cui viene assegnato un giorno a caso
· la malattia della figlia della maestra di religione, che causa l’assenza della stessa, nel giorno in cui i due erano riusciti a prenotarsi (cambiando il giorno da loro assegnato nella roulette degli inadempienti)
· la neve (la scuola è aperta ma visto che due giorni prima c’era la neve il ricevimento diventa rischioso e salta di nuovo)
· due settimane di influenza della pupa, che tagliano i contatti con il mondo scuola
Oggi è arrivato il mitico giorno.
Non so se sia fortuna, ma la differenza tra la qualità delle insegnanti e quella dell'organizzazione è impressionante.
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